Sulla scultura di suoni di Antonio De Luca

Il suono l’ho sentito
materia di attese
consumate coi piedi scalzi
senza fretta
accogliendo battiti e riverberi.

Il suono l’ho visto
gocciolare dal soffitto
venire col vento
carezzare superfici di rugine
strati d’un disco “originario”
accudito, guidato, cresciuto
da orecchie sapienti
che inventano
e mischiano
le arie del mondo

L’ indeterminato
trova forma
viene, sotteso
apre, smuove la piega
trova, attento al silenzio.

Pazienza d’un tempo donato!

[MM]
[www.antoniodeluca.org]