Papagna

Musica/ Raffaella Aprile


Da Anima Mundi il disco di esordio di Raffaella Aprile. Dopo la lunga avventura con Officina Zoè e l’esperienza nell’Orchestra della Notte della Taranta guidata da Ambrogio Sparagna, Raffaella Aprile ha collaborato a numerosi progetti e ha firmato, con Antongiulio Galeandro, la mappa sonora del documentario Radio Egnatia di Davide Barletti (Fluid Video Crew).

Mauro Marino

“Se è malincunia lassala fore!”. Quanti “alleati”, possibili!, ricordi Carlos César Salvador Aranha Castañeda? L'alleato! Il vento carezzava, in 'volo'. L'estasi e la visione mischiati insieme a portare esperienza. In volo, in volo tra la 'quiete' e la 'paura' c'è il viaggio! L'amore è l'odio intrecciano traiettorie, continuamente, nell'attimo frangono ogni limite, ora dopo ora, giorno dopo giorno. E noi, piccoli piccoli, in cerca d'un lievito possibile, alla consapevolezza.
Papagna, dormire, trovar pace! Dimenticare! Dimenticare! Io porto bene! Io sono nell'euforia carne e sogno! Carne e sogno! Sono uno!
C'è un canto che viene, al riparo dal Tempo. Torna e mischia parole, voci, climi, sentire. La lingua lo attraversa, impasta i suoni. Quant'è larga qui, in questo Sud! Sembra unica nei dialetti, suona, fa onda, come un mare. Acquieta, unisce. Come un dormire, un 'perdersi'. Papagna, culla, sogno, carezza! Altro sentire.
Raffaella Aprile è interprete di grandi ascolti, di esperienze lunghe, traversate d'un fiato, accudite poi, e maturate all'ombra della tradizione trasnazionale della cultura grika. C'è il Mediterraneo ad accogliere. L'altra sponda, la sua vastità e tutte le possibili sintonie.
E qui, accudito nel 'tondo' del disco, trovi ciò che il 'popolo' ancora è! Noi siamo popolo!
Anche noi? Solo noi! Che il resto è preda! Noi “vivi” con la nostra sensibilità mischiante, attenta, capace d'accogliere. Il resto è preda, nella soggezione, nella sordità, nel non che non vuol sapere!
Nove tracce in “Papagna”, stornelli, filastrocche, pizziche, che non sono più stornelli, filastrocche, pizziche, sono altro! Un pretesto, nell'essenzialità scrivono la traiettoria, al divenire del suono, al canto. La voce è continua scoperta, toccare dentro se corde incompiute, svelarle, salvarle portandole al pubblico. Altro popolo!

In “Papagna”, Raffaella Aprile - che è anche produttrice del disco edito da Anima Mundi - è affiancata da Emanuele Licci e Cosimo Romano (che hanno curato con lei gli arrangiamenti), Michela Bruno, Giancarlo Paglialunga, Francesco Abbatiello e supportata da Enza Pagliara, Antongiulio Galeandro, Silvia Gallone, Marco Marinelli “Vitello”, Marco Tuma, Cristiano Costantini, Mario Rugge.
Interessante la scelta dei nove brani che compongono il cd: “Malidettu lu cinquanta” è un canto tradizionale datato 1950 nella sua versione originale ripresa sul campo da Alan Lomax e Diego Carpitella e presente in “Puglia: the Salento”; “Catarinella” è un canto tradizionale appreso dalla famiglia Zimba di Aradeo che si allaccia al filone tradizionale delle carceri; “Òria mu” è una composizione di versi poetici in griko adattati a pizzica secondo una consuetudine molto frequente nella musica popolare; la tradizionale “Pizzica di Aradeo”; “Canaja”, questo canto, che si rivolge a San Francesco (così si chiamava il vecchio carcere di Lecce), è noto ai carcerati salentini. Tra le versioni conosciute anche quella di Niceta Petrachi detta Simpatichina presente in “Malachianta” edizione Kurumuny; “De Notte”, su aria tradizionale, è un canto moderno che descrive la notte degli amanti; molto orecchiabile “Lu zinzale”, una filastrocca popolare del Capo di Leuca, “Fei?” è una poesia anonima grika musicata dalla stessa Raffaella Aprile e da Antongiulio Galeandrò con sonorità balcaniche.