Un caffè con R. M. Rilke ( Reve )


di ERCOLE UGO D’ANDREA
Raccolta inedita curata da Francesco Rizzo

1.

Io una volta mi spaventai, sognavo
di prendere un caffè con Rilke,
sotto una cascata di gelsomini

Rainer mi disse che doveva
rientrare, a Valmont

ma avevo capito:
quelle mani appena cominciate
e forse i morti sono coloro
che si sono così isolati
per meditare sulla vita

2.

Meglio che me ne stia
in queste stanze d’universo

Anche qui pulsa la vita
e non manca un fiore,
un libro, un cioccolatino
Ora ho anche la tristezza
d’un cane, in giardino

A tutto pensa Silvana
la piccola Silvana. Quando
il cucciolo guaisce, lei gli parla come a un bambino.

Come stira le camicie,
i fazzoletti,
come cuoce le verdure
e passa l’aspirapolvere,
finchè le dura la lena

E la notte! La notte!
Ora che il tempo sa già di primavere,
lenzuola immacolate, carezze inaudite,
confetto e cotogna

siamo due vite,
una vite
che rampica il celeste

3.

Un massello di noce dipinto,
Giuseppe più alto, con una
lanterna in mano,
con l’altra mano poggia
sulla spalla di Maria,
il Bimbo, l’Uno
un poco spaventato
per il fiato
animico-salivale del bove,
un po’ diffidente, gli orecchi
drizzati, l’asino,
questo Marco Aurelio dei prati.

4.

Chi è in una vigna
non tocca grappolo d’oro,
chi è bibliofilo
non legge un solo libro
e non perché abbia letto
tous les livres
et la chair est triste
ma perchè un libro
è un oggetto, un colore,
una suppellettile.

5.

Questi giorni tenui d’aprile!
Da una serranda appena sollevata
filtra luce
sui marroni, sui celesti, sui gialli
dei quadri appesi alle pareti

E ritrovo gli occhi cerulei di Rilke,
Machado al Caffè,
le violette di Emily,
lo sguardo dolce e severo di Luzi.

6.

T'ho rivisto la Città

Quando
da indaco
divenne viola
la luce della sera
metà della Città
si spostò verso il centro storico
dal Castello fino a una Porta

Mia così, alla spicciolata,
ovviamente,
chè non a tutti piacciono
le performances

7.

Fenomeno Celeste!

Sacertà della materia

Piccola Silvana,
porcellana di Sèvres

nel Poitou

8.

Il sottovaso che ci hanno regalato
per il nostro anniversario di nozze,
piccola Silvana,
fa splendere più alto
il nostro amore; ora
si rallegra di più
un altro angolo di casa,
con sobri arabeschi dipinti
quasi da angelo calligrafo

9.

Vennero
le giornate maggenghe,
prima quelle aprilanti
ma ancòra
non primaverili.

Verrà
la pèsca giugnola
vellutata e spaccarella

Ma poi
scoppierà l’estate

Ritornerà così silente
Autunno
che già saremo
nel pieno dell’inverno.

10.

Ho mangiato il gelso moro

Fra poco farò una doccia
al tiglio (mia madre
ne raccoglieva le foglie
per farne infusi
invernali). Il tiglio
c’è ancòra;
coi suoi rami nodosi