L'offerta di una mano

Notte taranta

di Annamaria Ferramosca


Anche se quell’aia è lontana

e l’eco dei tamburelli si perde

resta un’essenza ritmica di grano

l’impronta danzante di una mano


Anche se tutto il male di stelle

che doveva piovere è piovuto

la notte regala ancora lumi

fuochi fatui di timpani

ancora note sul ciglio della morte

fiati sul collo della serpe

passi che sollevano le onde

sospingono il buio nella rete


Si sale inconsapevoli su fili

tesi tra terra e luna

già l’eco fossile canta

allo spazio la rivincita sul ragno

il pane ha battuto il ferro

il sangue rientrato in vena

In alto il nostro suono è indelebile

oscilla quantica

l’offerta di una mano