Ricordo di Edoardo De Candia







Un tratto di Sole di Stefano Donno

Lecce – San Cataldo…11 Km che tantissimi Salentini percorrono con un senso di soffocante asfissia nei mesi estivi, ma con un incredibile senso di piacere ( almeno credo), perché è una meta…anzi la Meta per eccellenza dove i poeti a volte sulla spiaggia , frequentemente di notte, declamano i loro versi, o più semplicemente diviene uno sconfinato deserto dove i corpi degli indigeni cittadini leccesi, cercano di dare alle loro “carrozzerie” una cromatura dalle tonalità più intense. La strada è infuocata, incandescente e i ricordi si fanno un’unica poltiglia con il tuo cervello. E allora cerchi di afferrare al volo una piccola “oasi” di riflessione…o meglio, di riflessioni nella vita se ne fanno fin troppe, e di tempo ce n’è poco, a volte sai di non aver fatto il pieno di spensieratezza, e così la tua “macchina” non arriverà di certo a destinazione. Sto tergiversando…lo so …ma non importa…! Ore 11,35 …Incontro un mio amico…il nome non conta,forse è un fantasma anche lui,come me, come i miei pensieri e il mezzo con cui ci stiamo movendo è un improbabile galeone infernale, che avrà un’unica fermata…la mia coscienza sporca!

“ Hai una sigaretta?”

“No, dobbiamo comprarle… me lo avresti potuto dire prima, saremmo andati alla IP, dopo l’Industriale!”

“Non fa niente…Appena arriviamo ci prendiamo una birra, ghiacciata però!”

“ Dove…da Prete non mi va, andiamo al Faro!”

“Va bene, tanto basta che sia birra e fredda!”

BIRRA E SAI COSA BEVI, recitava uno spot di qualche tempo fa con Renzo Arbore, ma non era la Dreher! 1500 Lire, italiana d.o.c, salentina d’adozione, orfana dell’unico padre che la amava così tanto da volerla tenere con se per sempre, vendendosi la sua anima di cartone acquerellato, per 1500 lire!

VOCE FUORI CAMPO

- “ Damme 1000 lire cu me pigghiu na birra… te dau QUISTU-“

Re Odoacre , camminava su e giù, dal Faro a Lido Mancarella, a piedi nudi, sulla sabbia bollente…

-“ Guarda, guarda,lu Edoardo…pericciu..tecianu ca facia cose meravigliose, ca sapia cu pitta…te tae pe na birra, nu quatru sou…!”

Re Odoacre, non aveva una sua corte, dove poter riposare, non aveva una lettiga con dei servi che sorreggessero le sue mastodontiche membra…A piedi …a piedi …sempre la stessa storia…Era il santo bevitore di Dreher, era il santo camminatore dell’asfalto, era …

EDOARDO NON C’E’ PIU’

EDOARDO NON C’E’ PIU’

FORSE!

La voglia di birra, con sottofondo queste considerazioni poi, passa in secondo piano! Scendiamo dalla macchina, stuoie e asciugamani inseriti nel Kit “sottobraccio”! Ci guardiamo attorno,niente di cui sparlare…vorrei poter dire l’ultima, vorrei poter dire che una volta ho dato un passaggio a Edoardo, che si è messo a ripetere e a ridere ad alta voce- “ Che cos’è per te la cultura…è CUL-TURA?”-

-“ Lassame futtere, Edoardo, t’aggiu datu lu passaggiu…e cittu!”

Spero insistentemente,anzi cerco di creare l’impossibile…le mie pupille si stanno consumando a furia di volerlo vedere ancora lì, che passeggia sulla spiaggia…ma …no…non è possibile…

-“ Ehi – scossone al mio compagno di sventura- quello non è…Edoardo…( GRIDO) EDOARDO…”

Niente…passano i minuti, due ore abbondanti sotto il Sole indemoniato di San Cataldo, e il mio amico, deve tornare a casa! Un ultimo sguardo alla spiaggia…

VOCE FUORI CAMPO

-“ COCCO FRESCO,COCCO?”

Siamo già en volture, e mi aspetta ancora una giornata di”FUOCO” tanto per rimanere in tema!

Un tempo andavo a Lido Verde con mia zia, e LUI veniva a Lido Verde; poi con una mia ex andavo da Mancarella, e LUI rompeva le scatole “ ai critici, personaggi austeri, militanti severi”, poi…

Dovevo fare un pezzo su un tratto di strada, l’unico tratto di strada che tutti i leccesi per più volte nella loro vita hanno percorso, ho cominciato dando un titolo emblematico, si sarebbe potuto fare della critica sociale, usi e costumi dei leccesi nei periodi estivi a San Cataldo, magari mettendo più carne a cuocere…alla fine vi ho raccontato un piccolo, troppo piccolo tratto di sole della mia coscienza.