Intervista a Manila Benedetto



da Fernandel scrivere e leggere
Nautilus cafè


di Silvana Rigobon
gennaio 2008


È stata una delle prime ad aprire un blog, in Italia, e si è conquistata da subito l’attenzione di un gran numero di lettori, per il suo modo di raccontarsi e di raccontare: la sua è una scrittura sensuale, spesso caustica, che oscilla fra narrazione e poesia, realtà e finzione.
Manila Benedetto, alias Princess Proserpina, ha un nick che rimanda al mondo degli inferi e una spiccata predilezione per la scrittura notturna (http://www.pproserpina.net/).
Con la nostra ospite di Nautilus Café abbiamo parlato anche di Booksblog (http://www.booksblog.it/),
il blog dedicato al mondo della scrittura e dell’editoria, di cui è curatrice.

Princess Proserpina è apparsa dal nulla nel dicembre del 2000...
20 dicembre 2000, penso fosse sera, perché a quei tempi scrivevo esclusivamente con l’oscurità.Da un po’ avevo un gruppo di conoscenze on line che, grazie alle loro esperienze americane, avevano aperto un blog. E così ho deciso di provarci anch'io. D'altronde sfogavo la mia grafomania nelle mailing list, nel 2000 molto di moda, e avere un posto dove poter scrivere in autonomia – tra l'altro senza dar fastidio ad alcuno – era davvero l'ideale.
L’esperienza è iniziata, insomma, come un gioco: come quando da adolescente scrivevo i diari personali. Poi è diventata un po' una medicina per tutte le sensazioni – belle e soprattutto brutte – che provavo. Alla fine, con i post che aumentavano, gli anni che passavano, e soprattutto i lettori che crescevano esponenzialmente,
il blog è diventato quasi una responsabilità.
Di certo per me questo mondo on line ha rappresentato una grande palestra di scrittura.
Una responsabilità che in alcuni momenti ti ha spinto a chiudere il blog,
anche per dei periodi lunghi.
Già. La chiusura del blog per un anno è stata la conseguenza di brutti episodi della mia vita, di cui non riuscivo a parlare, né tanto meno a scrivere. La perdita, e il dolore conseguente, è una sensazione che ho ritenuto fosse il caso di metabolizzare nel silenzio.
La morte è un argomento di cui si può parlare solo quando non la si incontra di persona.
Il blog, d’altronde, era diventato uno specchio così personale, che neanche più quella dolce e lieve finzione letteraria di cui è sempre stato imbevuto, poteva evitare che io scendessi negli antri del mio dolore, rendendolo pubblico. La scelta di chiudere il blog è coincisa con la decisione di rispettare il mio dolore e le persone perse, ma è stata anche un’opportunità alla scrittura. Ho avuto modo, infatti, in quel periodo di pausa, di cercare un senso alla mia scrittura e ai miei pensieri.
Come hai scelto il tuo nick?
Il nick Princess Proserpina è ispirato alla dea moglie di Plutone (Ade) e figlia di Cerere, che incarna la dualità tra luce e tenebre e per questo rappresenta molto il mio modo di essere.
Vivo una dualità continua, infatti, tra la mia parte solare e brillante, che piace a tutti,
e che si esplicita sempre nella mia vita sociale,
e l'oscurità della mia "Bestia", che da una parte mi porta ad essere un orso introverso, misantropo e intrattabile quando sono nel mio privato,
e dall'altra mi racconta le storie da narrare.
È quella bestia, infatti, che mi ha portato sin da piccola ad avere la passione per la scrittura. Proserpina, la viva tra i morti, rappresenta in pieno quello che son dentro.
Meglio una blogger oggi o una scrittrice domani?
Princess Proserpina o Manila Benedetto?
Se c'è una fondamentale differenza tra le due cose,
sicuramente meglio quello che riesce meglio.
Non tutti i blogger sono in grado di passare su carta, così come tanti autori nati su carta trovano difficoltosa l’esperienza on line.
Quello che sinceramente non comprendo è quando si apre un blog solo per farsi notare (come fosse facile!), o come si decida di abbandonare il blog solo perché si è ormai passati su carta. Sono due modi e due mondi di scrittura differenti, che personalmente ho imparato ad integrare e scindere, a seconda delle situazioni, senza nessun problema. Il gioco del nome, comunque, mi è servito tanto: un tempo mi facevo chiamare esclusivamente Proserpina.
Mai con il mio vero nome.
Sentivo forte la dualità delle mie personalità: da una parte la cinica Proserpina,
dall'altra la più mite Manila.
Anche nella scrittura sentivo questa diversità, ma il blog è stato palestra, ho imparato un passetto alla volta, critica dopo critica e apprezzamento dopo apprezzamento, a capire qual è la mia dimensione e il mio stile, e adesso Manila è la mia unica identità, e Proserpina resta un delizioso ricordo, un secondo nome da affiancare come un vezzo a quello mio vero.
Il blog per te è stato anche una vetrina che ti ha aperto la strada della pubblicazione.
È vero, probabilmente non avrei mai avuto il coraggio di pubblicare su carta se questa proposta non fosse giunta attraverso il blog, ovvero dopo aver avuto modo di affrontare i lettori sconosciuti e gli amici attraverso i commenti ai post.
Già prima di aprire il blog lavoravo come giornalista, che in fondo è il mio attuale secondo lavoro dopo quello di copywriter, quindi ad un certo tipo di pubblicazione ero già abituata, ma non avevo mai pensato, né tanto meno sperato, di dedicarmi a pubblicazioni letterarie.
In fondo ho sempre scritto per me, pensando che il vero peccato capitale fosse quello di non raccontare le storie che quotidianamente mi nascevano dentro.
Usavo la scrittura semplicemente come sfogo per liberarmi un po’ dai miei mostri.
Poi, dopo un paio d’anni di scrittura on line, ho iniziato ad avere i primi approcci diretti con editori e curatori di collane, e alla fine ho superato le paure, e ho osato. Finora mi è andata parecchio bene, anche se per pigrizia non ho mai voluto osare troppo, ad esempio col romanzo che ho concluso e che è nascosto nel mio hard disk.
Puoi anticiparci qualcosa di questo romanzo?
La storia di una donna a cui viene tolto il passato ogni volta che esegue il suo lavoro di killer professionista, e per tener memoria della sua vita, quando tutto viene distrutto dai suoi capi, tiene un diario dove racconta i suoi sentimenti più veri, quelli che non può esplicitare nella vita. Finché un giorno il capo è costretto a toglierle, per un errore, anche la sua vera identità, quella che riusciva ancora a conservare nel suo paese natale.
Ma c’è qualcosa che lei non ha mai confessato a nessuno…
La tua esperienza pluriennale in rete ti ha portato a diventare curatrice di Booksblog, lo spazio on line che si occupa di libri e di scrittura. Quali sono i suoi obiettivi?
Booksblog nasce dall’idea della società Blogo.it, che ha voluto cogliere il senso 2.0 dei blog, ed iniziare in Italia un network di nanopublishing, ovvero di blog dedicati all’informazione mirata. Mi hanno contattato per dare il via a questo blog dedicato ai libri nel febbraio 2005, e dopo qualche difficoltà e qualche peripezia il blog è diventato un vero e proprio punto di riferimento on line per l’informazione letteraria. L’obiettivo principale di Booksblog è dare un’informazione continuamente aggiornata sul mondo editoriale italiano, ma anche estero, sia on line che off line. Dare ampio spazio anche agli esordienti attraverso segnalazioni e recensioni, occuparci di approfondimenti (vedi alcuni speciali sul fantasy o sull’editoria italiana), fornire contenuti nuovi e interessanti.
Ci sono dei siti, e in particolare dei blog, che leggi tutti i giorni?
La mia rassegna stampa. A parte i giornali on line, con cui mi informo al mattino, faccio sempre una carrellata sul network di Blogo, in cui è inserito anche Booksblog, per vedere le ultime novità. Poi, nelle pause lavorative ho la mia carrellata letteraria, e la sera quando sono a casa i blog personali.
E ce ne sono che consiglieresti di leggere con una certa frequenza?
Per i blog personali penso si tratti di preferenze personali.
Leggere la vita, ben raccontata, di un’altra persona dipende dalle affinità e divergenze che ci legano a questa. Comunque, faccio solo dei nomi rappresentativi della mia lista di links:
AbsolutePoetry (http://http://http://www.absolutepoetry.org/)
Anonima Scrittori(http://http://http://www.anonimascrittori.it/)
per citare due interessanti esempi di siti dedicati alla letteratura,
poi consiglio Andrea Beggi come blog personale (http://www.andreabeggi.net/)
Tommaso Farina come blog enogastronomico (http://www.tommasofarina.com/),
che è una delle mie passioni, essendo io anche sommelier.
Ci sono dei siti o dei blog che ti hanno particolarmente ispirato?
Ho sempre evitato di rispondere a questa domanda, per una sorta di mania al piccolo segreto. Ma sì, c’è un modo di fare blog che mi ha sempre affascinato, e che rappresenta l’opposto del mio, si tratta di Webgol (www.webgol.it), dell’amico Antonio Sofi, capace di unire l’approfondimento con la spontaneità di un blog, le tematiche attualissime e l’analisi sociale
con la simpatia del suo autore.
Dalla tua posizione privilegiata di osservatrice della letteratura on line,
qual è attualmente la situazione della letteratura in rete, in Italia?
Ci sono riviste e blog collettivi che rappresentano il cuore della letteratura on line,
e ne portano avanti la bandiera con onore.
Cito i primi che mi vengono in mente oltre quelli già consigliati,
ma ce ne sono molti altri per fortuna.
Mentre, purtroppo, trovo che esistano troppi blog personali di aspiranti scrittori che ostentano la loro capacità letteraria, dando una bruttissima impressione ai lettori.
Com'è cambiata in questi anni la rete?
I blog personali che rappresentavano il diario mediato e ben curato, in cui «ho mangiato un panino» diventava una storia bella da leggere, sono diventati tanti piccoli diari scolastici pieni di k e di x, troppo spesso illeggibili. I blog personali che vale ancora la pena leggere sono quelli passati al 2.0, ovvero ad una sorta di specializzazione, ad un’utilità. Foss’anche il poter leggere una storia di vita al giorno, ma scritta veramente bene. Per quanto riguarda i siti letterari, si è passati dal proliferare di riviste e collettivi ad una scrematura naturale, che ha lasciato in vita i migliori, approdati a volte anche su carta,
ai quali non si può che augurare lunga, lunga vita.
Manila Benedetto
è nata a Castellana Grotte (Ba) nel 1981. Giornalista e copywriter, lavora per un'agenzia di comunicazione e collabora con diverse testate. Ha pubblicato Pelle sporca (Besa, 2005), ed è comparsa nelle antologie Rac-corti (Giulio Perrone, in uscita), Lo strano percorso (Eumeswil edizioni, 2007), Eroticamente (Valter Casini, 2007), San Gennoir (Kairos, 2006), Schegge carnali (La tela nera, 2005), Pace e libertà (La Comune, 2005), Tua, con tutto il corpo (Lietocolle, 2005), La notte dei blogger (Einaudi, 2004). Un suo testo è comparso nel libro di Simone Cristicchi, Centro di igiene mentale (Mondadori, 2007). È conosciuta in rete da sei anni come Princess Proserpina, e dal suo blog è stato tratto il libro Confessioni di una folle (Jumper, 2004). È indecisa sulla pubblicazione del suo romanzo. Ama le armi da taglio, vive con molti scheletri nell'armadio, un paio di personalità, un drago sul collo, il cactus Guanito e un amore eterno.