Nella lingua degli Avi

Poeti salentini di fine millennio, autori che hanno fatto dell’attaccamento alla propria terra canti in versi di accorata nostalgia e di sincera partecipazione...

Nella lingua degli Avi

Paolo Vincenti

Poeti salentini di fine millennio (Zane Editrice) è una antologia di poeti salentini, pubblicata nel 2000, con Introduzione di Luciano Grazioso. Si tratta di una raccolta di autori, alcuni abbastanza conosciuti ed affermati, altri del tutto sconosciuti al grande pubblico, che si esprimono preferibilmente in dialetto.

Luciano Grazioso spiega nell’Introduzione che si tratta di una serie di autori che hanno fatto della lingua degli avi e dell’attaccamento alla propria terra la loro bandiera poetica e cantano, in versi di accorata nostalgia e di sincera partecipazione, i loro sentimenti, a volte anche teneri, ingenui, nei confronti del mondo e delle cose. Alcune di queste composizioni nascono da un mero spontaneismo che si esprime fuori da ogni codificazione linguistica o categoriale, mentre altre composizioni sono più interessanti e mature, come nel caso di Anna Rosa Aresta, di Maglie o di Ernesto Aprile, di Calimera. Troviamo poi Antonella Baglivo, di Salve e Saverio Alessandro Baldassarre, maestro del Conservatorio di Lecce, concertista, che ha pubblicato opere sul metodo didattico e musicale e varie opere di musica e canzoni, oltre a libri di poesie dialettali.

Critiche interessanti sulla sua produzione poetica ha ricevuto Fernando Uccio Cataldo di Presicce, e diversi libri di carattere storico, con Zane editrice, ha pubblicato anche Giovanni Cisternino, presente con proprie poesie in questa antologia, così come Ada Caracciolo, Antonietta De Masi Calamo e Carla Rossana Barone, insegnante di Lettere nei licei, che ha pubblicato molte poesie su giornali e riviste. Rodolfo Contaldi, di Tricase, giornalista, pittore e poeta, ha partecipato a diversi concorsi di poesia, narrativa e pittura e ha pubblicato “Riflessioni (poesie)” 1995, “Vita e luce (poesie)” 1996, “Conoscenze e ricordi” 1997, “Il mio essere uomo” 1999, “Picca picca (poesie in vernacolo)” 1999, “Liriche del cuore” 2000.

Molto interessanti sono le poesie di Augusto Fonseca, laureato in lettere classiche, che per molti anni ha insegnato all’Università di Leningrado, oggi San Pietroburgo, e poi all’Università di Skopje, nella Repubblica Macedone. Studioso di linguistica, letteratura e storia, è stato autore di numerose traduzioni da varie lingue slave e ha pubblicato, tra gli altri, “Odore di terra” 1974, “Fanciulli volanti senz’ali” 1990, “Jugoslavia Jugoslavia! Testimonianze di un impegno” 1996.

Sicuramente di livello sono le prove poetiche che offre Tonio Ingrosso, poeta matinese che ha già un discreto numero di pubblicazioni alle spalle e di positive recensioni. Dopo Oronzino Invitto e Diego Lopez de la Fuente, troviamo Antonio Morello, autore di simpatiche liriche in vernacolo, e Antonio Nahi, di Melendugno, fra i promotori di questo progetto, autore di “Genesi Emotiva”, da cui sono tratte le poesie del presente volume, una raccolta di liriche composte fra il 1974 e il 1999 e pubblicate in opere come “Terra Madre” 1974, “Vivere è forse” 1976, “Accordi acque e venti” 1981, “La sonda in luce” 1978, ecc. Troviamo poi Dante Pascali, Niny Rucco, docente di materie giuridiche ed economiche in pensione, che ha pubblicato le raccolte di poesie “Rrobbe sparse” 1977, “Sciamu innanzi” 1981 e “Cci la ccappa la cunta” 1985, oltre a lavori teatrali rappresentati con successo a Lecce, come “Le corne rosse, le corne fine e le corne longhe” 1979, “La sbandata” 1981 e “La fimmena te strata” 1990, e infine Antonella Trinchera.

Una raccolta poetica nel suo insieme apprezzabile, per l’impegno profuso dalla casa editrice che ne ha curato la pubblicazione e per le emozioni, semplici ma schiette, suscitate dalla lettura degli autori presenti.