“Scassata dentro” di Enzo Mansueto (D’If edizioni)











Gianpaolo G. Mastropasqua

Dopo le performance epilettriche di Ian Curtis e l’ultimo estremo atto, l'uomo che r-esisteva si rifugiò nella notte, l'unica madre-vedova dark dove i lumi di punk antecedenti avrebbero abitato per essere ricordati eternamente, lottando e sputando contro-elettronica pensante contro i vampiri ultracorporei delle coscienze azzeranti. Ipnotico, ferale, ironico, disturbante e affilato come una costante lama dolce nelle tempie si muove il tessuto poetico nelle periferie perturbanti delle forme canoniche della metrica, scorporandosi al suo interno, nell'asse parallasse del testo o sulle ali di Pornography e Disintegration scassandosi nel rimare assolutamente moderno, metropolitano e global, nel remare nelle perdite corporali, scardinando lo scardinante nel continuum di una fusione musicale aderente come una pelle notturna, amplificante nel suo cono d'ombra, dove chitarre ritmano in verticale stridore "sul bagnasciuga elettrico del sonno" e i violini possono piangere la notte o giocare con le fisarmoniche clownesche de "l'estate barese" o proseguire nel turbine con-fuso "alla stazione" feroce dove "un branco di bambini/ azzanna un vecchio, lo morde sui gradini". Perfetta la recitazione tutt'altro mansueta dell’Autore che il nostro sommo Bene suppongo avrebbe amato, compiuta ed efficace la mappatura sonora che unisce l’inchiostro al bianco del foglio, collante all'horror vacui, riempimento d'atmosfere minimali e fraseggi ciclici compatti fino al dettaglio più remoto, un lavoro magistrale.

Scassata dentro è la Luna, questa madre-terra degli ultimi poeti, scassata è la parola che resta, venduta e sottomessa agli ultracorpi pene(n)tranti, violentata fino all’osso, ipnotizzata, anestetizzata e incenerita dall’impero elettro-catodico.

I nuovi mostri, questi ultracorpi instancabili, hanno nomi familiari e affidabili come padri (televisione, telegiornale, varietà, reality, rete, pubblicità), come padri di famiglia che dopo l’ultimo acquisto sessuale di minorenni in zone scolastiche (vedi Scassata), ritornano ai familiari spettatori col sorriso erettorale stampato sulle labbra, del tutto indifferenti, come una questione morale in questi marci tempi, riposizionandosi “al noto microclima./Con la minestra pronta per la figlia,/ la madre esatta e un ombra strana strana”. Non c’è scampo, quindi, forse l’unico, il definitivo e crudele antidoto rimasto per l’elettrica telecianosi, in grado di agire magari omeopaticamente o come un anticorpo anti-ultracorpo sarebbe un terapeutico, disperato, vecchio elettroshock di massa!Ma per Mansueto “Non c’è l’anticorpo. Farmaco./ Nessun sollievo al sintomo. La tarma/elettrica lavora nella piaga”. Scassata dentro, deformata è ormai la vita (“nel chiuso della notte,/nel chiuso in una capsula spaziale/col cruscotto spaziale/ di faro in faro a tondo”) fino al fondo di una notte fonda, che come fusa affonda girando in tondo in una tangenziale tonda nell’attesa disillusa e furibonda di una fondante alba profonda.