Postman Ultrachic


Luca Greco, Postman Ultrachic


Musiche del Salento

“Detesto il dj da 'adsl', quello che scarica a manetta per una serata:
li trovo pigri, se non esiste la cultura da club,
la responsabilità è tutta dei dj
che si ostinano a passare dei pezzi conosciuti da tutti,
quindi rassicuranti e ruffiani”

Il postino suona sempre due volte
di Ennio Ciotta

Postman Ultrachic, dj e memoria storica dell'underground salentino ci porta in giro fra ricordi, ascolti e suggestioni post moderne.
In realtà il dj salentino Postman Ultrachic, conosciuto spesso col nomignolo di “postino” suona sempre e dovunque! Inizia timidamente a mischiare dischi già negli anni novanta nella sua amata Lizzanello, mettendo le basi per quelle che saranno le sue feste più coinvolgenti: “Lounge Against the Machine”, fondata sul binomio musica-immagine, utilizzando varie scenografie, con ritmi che quali big beat, hammond groove, acid lounge, electro pop, ed “Easy”, un viaggio all'interno delle sonorità latine, quali boogaloo, mambo, easy listening, musica per film.
La sua passione lo ha spinto più volte fuori dai confini del Salento, facendolo diventare membro del “Clash City Rockers Sound System” di Roma e spingendolo fino al “Festival de la Porte Basse” in Francia, stessa dedizione e determinazione è riposta nell'organizzare numerose mostre di vinili, concerti ed happening vari. Su tutto da non dimenticare il suo dj set prima dell'indimenticabile live di Iggy Pop a Melpignano nel giugno 2005.

- Esiste una cultura del ballo nel Salento?
Esiste il ballo in qualunque luogo! Se ti riferisci alla cultura da ballo, legata ai club, il discorso diventa più complesso perché prima dobbiamo chiederci: esiste una cultura del dj nel Salento?
Su questo punto sono molto critico. Vedo la situazione molto stagnante, nel senso che l’arte del dj ormai è morta! Un processo favorito anche dall’epoca ipertecnologica, in cui viviamo dove tutti hanno il mondo a disposizione e non lo sanno usare.
La funzione che deve avere un dj è quella di incuriosire, facendo ascoltare delle cose accattivanti, nuove, simpatiche, ma allo stesso tempo impegnative.
Detesto il dj da 'adsl', cioè quello che scarica a manetta per una serata: li trovo pigri, quindi se non esiste la cultura da club, la responsabilità è tutta dei dj che si ostinano a passare dei pezzi conosciuti da tutti, quindi rassicuranti e ruffiani.

- Ci sono artisti (musicisti, scrittori, ecc..) da tenere d'occhio nel nostro territorio?
Per quanto riguarda l’aspetto musicale, senza elencare gruppi, hanno tutto il mio rispetto i gruppi che hanno un progetto, che si ostinano, che si mettono continuamente in discussione, che hanno la forza di proporre delle idee al di fuori di mode stagnanti; mentre detesto i gruppi marchette, (magari con musicisti tecnicamente bravi) quelli delle mille serate nei pub, li trovo veramente angoscianti. Per il resto, purtroppo, c'è il solito problema di spazi ed in molti posti il gruppo è un optional, dove la maggior parte del pubblico pensa più a mangiarsi una pizza... è una cosa che mi fa venire una tristezza scoraggiante! Ecco perché sono legato all'Istanbul Café, dove ci possono essere anche 25 persone... però stanno là per assistere ad un live.

- Quanto Salento c'è in Postman Ultrachic?
Sicuramente c’è la lingua! La più bella del mondo! Vivo ancora con la traduzione simultanea perchè è la mia prima lingua, i miei pensieri, i miei sogni sono tutti in dialetto.
Odio la “salentinità” con tutte le sue estreme presunzioni!
Per il resto mi interessa ben poco il luogo, sto bene in qualsiasi posto, l’importante sono i rapporti umani.

- Ti chiedo di scavare un po’ nella memoria alla ricerca di persone, posti e situazioni legate al nostro territorio.
Qui partono 2 gocce dagli occhi, consiglio a tutti una pagina molto fedele di “un weekend postmoderno” di Tondelli dedicata a Lecce e alle sue cronache degli anni 80.
In quegli anni secondo il mio modesto punto di vista esistevano 5\ 6 posti interessantissimi nel Salento: Melendugno con gli 'Skitz e roll' (n.n), 'li Senzafiato', il mitico Gigi Colaci; Lizzanello con tutte le sue banane e il rockabilly nelle vene; Corigliano con i 'Crollo Nervoso' e l’hard core di marca californiana; Lecce con i vari 'Frattura'; San Cesario con il garage punk.
Non esistevano molti locali, i luoghi s’inventavano, si vivevano, si respiravano grazie a questo sono arrivate le feste in spiaggia, l’illegal party e tutto il resto.

- Raccontaci un aneddoto irresistibile.
C’è stata una settimana dell’estate del 2005 indimenticabile. Ho portato in giro dentro Lecce Ennio Morricone. Sono state 4 ore fantastiche! Io superemozionato, gente che mi conosceva, restava a bocca aperta al mio passaggio e alla fine, il maestro, mi ha detto : “sei molto simpatico e preparato”.
Deduzione: simpatico per la guida molto ma molto distratta, preparato perché Morricone non conosceva tutti i suoi remix e “n’aggiu fatta na capu quantu nna casa”. Poi dopo una settimana ho messo dischi al concerto di Iggy Pop con gli Stooges, a Melpignano, ricordo che appena è partita “No fun” si è sviluppata dentro di me un’energia incontrollabile, mi sono ritrovato sul palco accanto a Iggy a ballare come un dannato e i 20mila presenti ancora si chiedono: “chi stava ballando accanto a Postman Ultrachic?”

- Tre oggetti a cui non rinunceresti mai e poi mai
I dischi, devo tutto a loro. I libri, hanno contribuito a scoprirmi e i cappelli perché mi guardo è mi desidero!